Per la 60. edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia il brasiliano Adriano Pedrosa ha scelto il titolo “Stranieri Ovunque”, una dichiarazione d’intenti che ci aprirà prospettive inesplorate
Preparati a vivere l’apertura della Biennale di Venezia dal 17 al 19 aprile, quando Venezia sarà il centro dell’arte del mondo. Con il titolo Stranieri Ovunque il direttore Adriano Pedrosa ci aprirà gli occhi su mondi che ci cambieranno per sempre. La 60. edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte presenta 90 padiglioni nazionali, 30 eventi collaterali distribuiti in tutta la città, e sezioni speciali come a Forte Marghera. Ecco il programma, le tematiche e le partecipazioni della Biennale inclusiva del primo curatore dichiaratamente queer e latino-americano della Biennale.
La Biennale è sempre il punto di riferimento sensibile e anticipatore delle tematiche socio-culturali globali. La Biennale Arte di Pedrosa conferma la sua vocazione innovativa già dal titolo, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, che indica la condizione universale di stranieri per gli “altri” (ci sono stranieri, immigrati, ovunque) e per “noi” (ovunque andiamo saremo sempre stranieri).
La partecipazione di artisti provenienti da diverse geografie e background – Sud America, Africa, Medio Oriente, Sud-est asiatico – darà al visitatore la possibilità di esplorare le molteplici dimensioni dell’esperienza umana, offrendo uno sguardo attento e pertinente sulla complessità del nostro pianeta e sull’oggi.
Il titolo è tratto da una serie di lavori del collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Queste opere sono sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.
È così che il titolo e il tema invitano a riflettere sulla presenza degli stranieri e sull’essere stranieri, al di là dei confini geografici e culturali, esplorando la complessità dell’identità umana in un mondo sempre più interconnesso: ovunque ci si trovi, c’è sempre un senso di estraneità, un confronto con la propria individualità e il proprio posto nel mondo.
Questa ricerca di identità profonda e autentica si riflette anche nel dibattito politico e culturale contemporaneo. Una prospettiva aperta verso nuovi orizzonti attraverso cui esplorare l’arte contemporanea, dimostrando che istituzioni di rilevanza internazionale come La Biennale di Venezia sono in prima linea nell’affrontare le sfide globali e offrire spazi di dialogo e riflessione su scala mondiale.
Le date da segnare in agenda
La Biennale Arte 2024 aprirà al pubblico sabato 20 aprile (pre-apertura 17, 18, 19 aprile) con la cerimonia di premiazione e inaugurazione e sarà aperta fino a domenica 24 novembre 2024.
Dal 17 al 19 aprile noi di Venezia da Vivere racconteremo come Venezia accoglie il mondo, dell’arte e delle performance, del dibattito e del vivere. Condivideremo live i giorni magici delle inaugurazioni dal 17 al 19 aprile, fuori e dentro gli spazi dell’arte, con lo sguardo sulla città.
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La Biennale Arte 2024
90 le partecipazioni nazionali accompagnate da 30 eventi collaterali diffusi nella città e due sezioni speciali: a Forte Marghera, all’interno della Polveriera Austriaca, dedicata al lavoro dell’artista italiana Nedda Guidi (Gubbio, 1927 – Roma, 2015) e al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi) una collaborazione tra La Biennale e il Victoria and Albert Museum (V&A) di Londra, sull’artista brasiliana Beatriz Milhazes (1960), nota per il suo lavoro che sovrappone l’immaginario culturale brasiliano ai riferimenti alla pittura modernista occidentale, che presenterà dipinti e collage di grandi dimensioni.
4 sono i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale: Repubblica del Benin, Etiopia, Repubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania. Nicaragua, Repubblica di Panama e Senegal partecipano per la prima volta con un proprio padiglione.
Come principio guida, la Biennale di quest’anno ha privilegiato artisti che non hanno mai partecipato ad una Esposizione Internazionale, anche se alcuni di loro hanno già esposto in un Padiglione Nazionale o in un Evento Collaterale. Un’attenzione particolare è stata riservata ai progetti all’aperto, con un programma di performance durante i giorni di pre-apertura e nell’ultimo fine settimana di apertura al pubblico a novembre, e una serie di incontri educativi per studenti, adulti, famiglie e professionisti, con visite guidate e attività laboratoriali.
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Luca Cerizza, con il progetto Due qui – To hear dell’artista Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musicisti e scrittori.
Torna il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, e avrà luogo alla Casa di reclusione femminile di Venezia alla Giudecca con il titolo Con i miei occhi, a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine.
La Seconda edizione di Biennale College Arte 2023/24 ha annunciato i quattro progetti finalisti, ideati da Agnes Questionmark, Joyce Joumaa, Sandra Poulson e Nazira Karimi, che avranno l’opportunità di realizzare il loro lavoro finale grazie a un contributo di 25.000 euro ciascuno, e verranno presentati, fuori concorso, come parte della manifestazione.
Inoltre, la Biennale Arte 2024 ha già annunciato i Leoni d’Oro alla carriera: l’artista brasiliana Anna Maria Maiolino e l’artista turca Nil Yalter.
Entrambe le artiste faranno il loro debutto proprio in questa Biennale: Maiolino presenterà una nuova opera di ampie proporzioni che continua e sviluppa la sua serie di sculture e installazioni in argilla, mentre Yalter proporrà una riconfigurazione della sua innovativa installazione Exile is a hard job, insieme alla sua opera iconica Topak Ev, che saranno collocate nella prima sala del Padiglione Centrale.
I due Nuclei
La Mostra si articolerà principalmente tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale in due macro-sezioni: il Nucleo Contemporaneo, dedicato alle sfaccettature e diverse interpretazioni della parola “straniero”, e il Nucleo Storico, che presenterà opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo.
Il Nucleo Contemporaneo si concentrerà sulla produzione di artisti queer, outsider e indigeni. Gli artisti queer avranno una presenza emblematica e le loro opere accoglieranno il pubblico nel Padiglione Centrale, con un murale monumentale realizzato dal collettivo brasiliano Mahku sulla facciata dell’edificio, e nelle Corderie, dove il collettivo Maataho di Aotearoa/Nuova Zelanda presenterà una grande installazione nella prima sala. Gli artisti indigeni saranno presenti in ogni spazio e costituiranno il fulcro di un’ampia sezione nelle Corderie, nonché di un’area dedicata all’astrazione queer nel Padiglione Centrale.
Nel Nucleo Storico la sala intitolata Ritratti comprenderà le opere di 112 artisti, per lo più dipinti, ma anche lavori su carta e sculture, coprendo un arco di tempo compreso tra il 1905 e il 1990. La sala dedicata alle Astrazioni includerà 37 artisti, quasi tutti verranno esposti insieme per la prima volta in impreviste giustapposizioni. Una terza sala sarà dedicata alla Diaspora di artisti italiani, che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero integrandosi nelle culture locali e costruendo le proprie carriere in Africa, Asia, America Latina, nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.
L’impegno alla sostenibilità della Biennale di Venezia
Da anni La Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale.
Anche per il 2024 l’obiettivo è quello di ottenere la certificazione della “neutralità carbonica”, conseguita nel 2023 per tutte le attività programmate dalla Biennale: la 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, i Festival di Teatro, Musica e Danza e, in particolare, la 18. Mostra Internazionale di Architettura, che è stata la prima grande Mostra di questa disciplina a sperimentare sul campo un percorso tangibile per il raggiungimento della neutralità carbonica, riflettendo essa stessa sui temi di decolonizzazione e decarbonizzazione.
Biglietti e info utili
La Biennale di Venezia
Dal 20 aprile al 24 novembre 2024 a Venezia tra i Giardini e l’Arsenale
Orario estivo: 11 – 19 (dal 20 aprile al 30 settembre – ultimo ingresso 18:45)
Fino al 30 settembre, solo sede Arsenale: del venerdì e sabato apertura prolungata fino alle ore 20 (ultimo ingresso ore 19:45)
Orario autunnale: 10 – 18 (dall’ 1 ottobre al 24 novembre – ultimo ingresso 17:45)
Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 22/04, 17/06, 22/07, 02/09, 30/09, 18/11)
La vendita dei biglietti è esclusivamente online.
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Articolo di Lucia Pecoraro.
Foto di gentile concessione della Biennale di Venezia.