
RiscrivereilFuturo di Venezia per Antonio Rosa Salva è accogliere in modo organizzato un turismo di qualità, servizi e lavoro per i veneziani
Ha lo stesso nome e la magia del “cuoco di casa reale”. Parliamo di Antonio Rosa Salva della storica famiglia Rosa Salva che nel 1870 ha iniziato, con il fondatore Andrea Rosa, a rendere mobile la cucina, organizzando pranzi a domicilio presso i palazzi veneziani o nelle ville del circondario.
Con #RiscrivereilFuturo, progetto/dibattito di Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco, oggi vi presentiamo la visione di un imprenditore il cui nome è storia a Venezia.
Come immagini Venezia nel futuro?
Immagino la Venezia che ricordo tanti anni fa. Una Venezia libera da un turismo di massa che la travolge e, come un’onda, se ne va lasciando solo sporcizia e detriti.
Una città che possa accogliere in modo degno ed organizzato un turismo di qualità e attento alla bellezza, alla cultura e alle opere d’arte che lo circonda. Una città che offra un clima di serena convivenza e condivisione degli spazi tra residenti e visitatori.
Immagino una Venezia che torni a vivere con i veneziani offrendo servizi e lavoro per i cittadini e si liberi dalla monocoltura turistica degli ultimi anni.
Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
Incentivi per la residenzialità e per le attività rivolte e condotte dai cittadini limitando o bloccando contestualmente il turismo di massa.
Decoro della città, regole chiare per le attività, tariffe minime per strutture ricettive e lotta all’abusivismo. Queste sono le azioni primarie da portare avanti a livello politico. Il resto verrà di conseguenza.
Gli esercizi commerciali rivolti al turismo di massa un po’ alla volta verrebbero meno lasciando spazi ad esercizi di vicinato e di qualità. Esercizi commerciali, pubblici esercizi e strutture ricettive dovranno adeguarsi a standard qualitativi più alti per intercettare le richieste di una clientela di alto livello.
I cittadini dal canto loro potrebbero avere più opportunità di lavoro (artigianato di qualità, esercizi commerciali più eleganti e legati alla tradizione locale, cantieristica …) e sarebbero sicuramente più propensi ad interagire in modo propositivo con un turismo sostenibile e non invasivo.
Proponga un’idea specifica in almeno uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, cultura, sicurezza, turismo.
Ambiente: regolazione del moto ondoso e delle emissioni. Incentivi per la buona manutenzione motori e/o cambio con motori elettrici.
Residenzialità: sgravi per affitti ai residenti e agevolazioni per proprietari di immobili che affittino a residenti.
Lavoro: incentivi per avviare attività di vicinato e credito d’imposta per i proprietari di immobili che affittino a queste categorie. Incentivi ad attività tradizionali o nuove attività avviate dai giovani, riguardanti l’alto artigianato e la qualità dei prodotti.
Cultura: attività diffuse che offrano lavoro continuativo e non solo a spot legato ad eventi; la cultura deve essere intesa come permanente valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale della città.
Turismo: tassa di sbarco per turismo mordi e fuggi e contestuali incentivi per il soggiorno/pernottamento in strutture del centro storico con benefit crescenti proporzionalmente al numero di notti (convenzioni con musei, trasporti e pubblici esercizi). Utilizzo della tassa di soggiorno per la città ed i servizi offerti e non per risanare altre perdite. Portale di prenotazione unica per i servizi: alloggi, trasporti, musei e attrazioni dovranno confluire in un network unico con possibilità di prenotare online i vari pacchetti.
Antonio Rosa Salva, Pasticceria Rosa Salva.
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