
Ultima giornata dell’ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia: in attesa di conoscere i vincitori, tutti i pronostici del team di Venezia da Vivere
Questa sera alle 19 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia si terrà la cerimonia di premiazione, condotta dalla madrina Caterina Murino, con la consegna del Leone d’oro e di tutti i premi della sezione principale: Orizzonti, Opera Prima dedicato a “Luigi De Laurentiis”, Venezia Classici e Venezia Immersive.
Il film in chiusura
La cerimonia sarà seguita dalla proiezione, Fuori Concorso, del film di chiusura La sociedad de la nieve di Juan Antonio Bayona con Rafael Federman e Esteban Bigliardi.
Il film, prodotto da Netflix (non è ancora nota la data di uscita), racconta la storia vera del volo 571 delle forze aeree uruguayane che, nel 1972, precipitò sulle Ande. Dei quarantacinque passeggeri a bordo, tra cui un’intera squadra di rugby, sopravvissero ventinove persone, che per sfuggire alla morte in uno dei luoghi più ostili del pianeta, furono costretti a ricorrere a misure estreme.
Il regista spagnolo ha commentato “legami, abitudini e convinzioni devono adattarsi alle terribili avversità per rivelare poi la nostra vera natura. Lì, nell’odissea sulle Ande, il racconto diventa universale rivelandoci chi siamo veramente quando, raggiunto il limite, lo spirito di squadra e il sostegno reciproco vengono alla superficie dimostrandosi il principale mezzo di sopravvivenza”.


Premi collaterali
Nel frattempo sono stati già assegnati i primi premi delle sezioni Collaterali.
Per ventesima edizione delle Giornate degli Autori tra i dieci film in Concorso è stato premiato con il GdA Director’s Award 2023 a Vampire humaniste cherche suicidaire consentant, opera prima di Ariane Louis-Seize, che ha vinto anche la Nave d’argento dell’associazione Fanheart3.
Il premio del pubblico è invece andato a Quitter la Nuit di Delphine Girard.
Vincitore della Settimana Internazionale della Critica è stato dato a Malqueridas di Tana Gilbert, che ha vinto anche il premio Serandrei Hotel Saturnia per il miglior contributo tecnico.
Il premio del pubblico è andato invece a Hoard di Luna Carmoon.
Miglior cortometraggio è stato giudicato a Las memorias perdidas de los arboles di Antonio la Camera.
Vera e propria incetta di premi collaterali per Io Capitano di Matteo Garrone: Premio CICT – UNESCO “Enrico Fulchignoni”, Premio Civitas, Premio Edipo Re, Premio FEDIC, Premio Francesco Pasinetti, ImpACT Award, Premio Leoncino d’oro, Pellicola d’oro per il miglior direttore di produzione, Premio SIGNIS e Premio Soundtracks Star per la migliore colonna sonora (per le musiche di Andrea Farri).
Numerosi riconoscimenti anche a Zielona Granica (Green Border) di Agnieszka Holland, che si è aggiudicato il premio Arca Cinema Giovani per il Miglior Film, il premio CinemaSarà (Cineteca italiana di Milano), il Green Drop Award, il premio “Sorriso Diverso “per il miglior film straniero, il premio Uninmed per la diversità culturale e una segnalazione al premio Leoncino D’oro.
Il Premio Cinema & Arts è stato assegnato ex aequo a Backstage di Afef Ben Mahmoud, Khalil Benkirane e Making of di Cédric Kahn, mentre Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi ha vinto il premio Brian dell’UAAR.
Il film macedone Domakinstvo za Pocetnici (Lavori di casa per principianti) ha vinto la 17sima edizione del Queer Lion Award.



I pronostici del nostro team
Come ogni anno, abbiamo provato a confrontarci sui possibili vincitori di questa edizione della Mostra, consapevoli che stasera i nostri pronostici potrebbero essere completamente ribaltati.
Il film che secondo la maggior parte di noi ha buone possibilità di vincere il Leone d’oro per il miglior film è Zielona Granica (Green Border) della regista polacca Agnieszka Holland. Se la gioca con Poor Things di Yorgos Lanthimos e con Io Capitano di Matteo Garrone.
Per il Leone d’argento la rosa di nomi si fa invece più ampia, includendo, oltre ai film precedenti, anche Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, La bête di Bertrand Bonello, Evil does not exist del giapponese Ryusuke Hamaguchi e Priscilla di Sofia Coppola.
Per quanto riguarda gli interpreti, nella sezione principale del Festival, la nostra Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile va praticamente all’unanimità ad Emma Stone per Poor Things di Yorgos Lanthimos. Tra gli attori invece le preferenze del nostro team vanno a Caleb Landry Jones per Dogman di Luc Besson e Pierfrancesco Favino presente sia in Comandante di Edoardo De Angelis che in Adagio di Stefano Sollima. Altri possibili candidati potrebbero essere Bradley Cooper (Maestro), Mads Mikkelsen (Bastarden) e Franz Rogowski (Lubo).
Per il miglior film della sezione Orizzonti in pole position abbiamo indicato Tatami di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, un piccolo gioiello che si spera venga distribuito anche in Italia, per cui potrebbe essere riconosciuto anche un premio per l’interpretazione della protagonista, l’attrice americana Arienne Mandi.
Un altro film che, secondo noi, potrebbe aggiudicarsi un premio in Orizzonti, per esempio quello alla miglior regia, è Shadow Of Fire del maestro Shinya Tsukamoto, un film che non avrebbe sfigurato nella sezione principale del Festival.
Il premio per la miglior interpretazione maschile potrebbe andare a un giovanissimo: abbiamo apprezzato molto le interpretazioni di Doğa Karakaş (Yurt – Dormitorio), del piccolo Oga Tsukao (Shadow Of Fire) e di Tergel Bold-Erdene (Sèr Sèr Salhi – Città del vento). Gli stessi, assieme a Johannes Wirix (Comandante) e Seydou Sarr (Io capitano) sono a nostro parere tra i candidati per il leone del futuro per il miglior giovane attore/attrice.
Se nei pronostici ci siamo trovati spesso allineati, così non è stato invece per quanto riguarda giudizi più personali, che hanno allargato di molto la rosa dei film più amati dai membri della nostra squadra. Del resto, la grande variabilità di tematiche che la Mostra di quest’anno ha proposto ha offerto la possibilità di far risuonare corde molto intime e personali nei diversi spettatori.
Ecco che allora i nostri “personali” Leoni, per i film che ci rimarranno nel cuore, vanno a Zielona Granica (Green Border) della regista polacca Agnieszka Holland, Poor Things di Yorgos Lanthimos, Dogman di Luc Besson, La bête di Bertrand Bonello, Backstage di Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane (Giornate degli Autori) ed Enzo Jannacci vengo anch’io di Giorgio Verdelli (Fuori Concorso).
I personaggi che ci sono rimasti nel cuore sono quelli di Bella Baxter (Emma Stone) protagonista di Poor Things, del nomade Lubo, protagonista dell’omonimo film di Giorgio Diritti e di Ajse Useini (Lavori di casa per principianti).
E mentre si stanno per spegnere le luci sulla Mostra del Cinema 2023, e si avvicina la Venice Fashion Week, non potevamo non confrontarci anche sugli outfit ammirati in questi giorni al Lido.
Sul red carpet, caratterizzato dall’assenza delle grandi star americane, le più eleganti sono state a nostro parere le attrici francesi: la semplicità geometrica di Charlotte Rampling, in Courrèges, la perfezione di Isabelle Huppert, scintillante in Balenciaga, e la femminilità di Alice Diop, in un completo maschile di Valentino.
Queste dive hanno eclissato gli eccessi di influencer e celebrity, fatti di trasparenze, sbarluccichi o provocazioni, come quella di Emma Corrin, che si è presentata al photocall in slip Miu Miu, facendo impazzire il web.
Il nostro premio “Eleganza”, ad ogni modo, va agli eccezionali abiti disegnati da Holly Waddington, per il film Poor Things, che contribuiscono a completare le innumerevoli sfaccettature del bizzarro personaggio interpretato da Emma Stone.


Articolo di Pietro Gallina di veneziacinema.com con la collaborazione di Giulia Carli, Emanuela Conte, Danilo Maggi e Raffaella Vidali.
Le foto del 08 settembre 2023 sono di Rossana Viola e Igor Serdyukov.