Si chiude oggi la 79 Mostra del Cinema di Venezia: le ultime anticipazioni, i primi riconoscimenti collaterali e i nostri film preferiti. Domani tutti i premi in uno speciale “ammazzacaffè” con Venezia da Vivere
È il giorno dei film di chiusura e dei premi alla Mostra del Cinema di Venezia 2022. Il film di chiusura della Settimana Internazionale della Critica è Queens / Malikates di Yasmine Benkiran: un road movie in salsa marocchina, in cui un trio di donne intraprende una fuga attraverso il paese in direzione del mare, tra terre rosse e valli fiorite, con la polizia alle calcagna.
Tra le pellicole recuperate, già presentate nei giorni precedenti, e premiazioni di riconoscimenti collaterali, si arriverà alla cerimonia di chiusura, preceduta dall’ultimo red carpet, prevista per le 19 in Sala Grande. Alle 21 circa seguirà la proiezione di The Hanging Sun di Francesco Carrozzini con Alessandro Borghi, mentre in tutte le altre sale si succederanno le proiezioni degli altri film premiati.
Nell’attesa il team di Venezia da Vivere, come ogni anno, si è confrontato sulle impressioni avute dai film e ha raccolto i pronostici sui possibili vincitori.




Promossi e Bocciati
In vetta alle nostre classifiche personali, considerando i film In Concorso, troviamo un poker di pellicole che risultavano molto quotate anche prima della Mostra, e che hanno quindi trovato conferma nella visione: l’intimo e struggente The Whale di Darren Aronofsky, Argentina, 1985 di Santiago Mitre, il film iraniano Shab, Dakheli, Divar (Beyond The Wall) di Vahid Jalilvand e l’irlandese The Banshees of Inisherin (Gli spiriti dell’isola) di Martin Mcdonagh. Solo dell’ultimo è già nota la data di uscita in Italia, fissata per il prossimo 20 ottobre.
Non hanno invece convinto molto il kolossal firmato Netflix Blonde su Marilyn Monroe, e parte delle pellicole italiane, nonostante il valore riconosciuto espresso dagli attori.
Tra le pellicole delle altre sezioni, quelle che hanno raccolto i giudizi migliori sono stati Dreamin’ Wild di Bill Pohlad, Living di Oliver Hermanus (uscirà in UK il prossimo 11 novembre), il documentario Marcia Su Roma di Mark Cousins, Siccità di Paolo Virzì (in uscita il 13 ottobre) e, un po’ a sorpresa il film libanese Dirty Difficult Dangerous di Wissam Charaf.
Il film che probabilmente è stato il controverso Don’t Worry Darling di Olivia Wilde con Harry Styles, che per alcuni è stata la più grande delusione, mentre per altri il film del cuore.


Le previsioni
Tra i film più quotati per aggiudicarsi il Leone d’Oro, secondo gli appassionati di Cinema di Venezia da Vivere, ci sono The Whale di Darren Aronofsky e The Banshees of Inisherin di Martin Mcdonagh, anche se non sorprenderebbe la vittoria del bellissimo Khers Nist (No Bears) di Jafar Panahi, presentato solo il giorno precedente.
Per il Leone d’Argento al miglior regista, invece, le opinioni si fanno più discordanti: c’è chi fa nuovamente il nome di Aronofsky o di Panahi, chi indica invece Alejandro G. Iñárritu, chi Santiago Mitre per lo splendido Argentina, 1985, ma anche chi pensa a un nome italiano come Luca Guadagnino o Gianni Amelio.
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile potrebbe, per la maggior parte dei nostri inviati alla Mostra, essere meritatamente sollevata da Brendan Fraser (The Whale), anche se il risultato non è scontato.
Il premio potrebbe andare anche a Colin Farrell, a Luigi lo Cascio o Elio Germano (che non l’ha mai vinto) ma anche all’attore iraniano Navid Mohammadzadeh (già vincitore come miglior attore in Orizzonti qualche anno fa) che, per interpretare Beyond the Wall, ha dovuto perdere 17 kili, rimanere isolato per due mesi dalla propria famiglia e non vedere il set né i membri della troupe prima di iniziare le riprese.
Il nome maggiormente indicato dai nostri cinefili per la miglior interpretazione femminile è quello di Tilda Swinton, che l’ha vinta nel lontano 1991 per Edoardo II, seguita a ruota da Cate Blanchett (anch’essa già vincitrice del premio nel 2007 con I’m Not There). Possibili outsider potrebbero essere la francese Virgine Efira (I figli degli altri) e la nostra Margherita Mazzucco (Chiara).
Per il miglior attore o attrice emergenti i nomi più ricorrenti sono tutti italiani: Leonardo Maltese (Il signore delle formiche) e la bravissima Luana Giuliani (L’immensità).
Al di là delle previsioni molte sono le pellicole che, anche al di fuori della competizione ufficiale, sono entrati a far parte dei nostri film del cuore: Dreamin’ Wild di Bill Pohlad, Dirty Difficult Dangerous di Wissam Charaf, The Whale di Aronofsky, Don’t worry, darling di Olivia Wilde.



I premi già assegnati
Mentre tra WhatsApp, e-mail e i tradizionali “foglietti” stavamo ricostruendo i nostri pronostici, hanno cominciato a giungere le notizie dei primi premi collaterali assegnati.
La 19. edizione delle Giornate degli Autori si è conclusa con la vittoria del portoghese Lobo e cão di Cláudia Varejão, mentre il premio del pubblico è andato a Blue Jean di Georgia Oakley.
In questa sezione il Label Europa Cinemas è andato a Dirty Difficult Dangerous di Wissam Charaf ed il premio BNL per Cinema del futuro a The Maiden del giovane canadese Graham Foy.
La Settimana della Critica ha premiato Eismayer di David Wagner, mentre il relativo premio della critica è andato a Margini di Niccolò Falsetti, a breve distribuito nelle sale. In questa manifestazione tre i premi raccolti da Anhell69 del cubano Theo Montoya (Menzione Speciale SIC, Premio Circolo Cinema Verona e Premio Saturnia).
Il sedicesimo Queer Lion Award è stato assegnato al film Aus meiner Haut (Skin Deep) di Alex Schaad.
l film vincitori del premio FIPRESCI sono stati ad Argentina, 1985 di Santiago Mitre e Autobiography di Makbul Mubarak.
Attribuito anche il Soundtrack Stars Award, per la miglior colonna sonora a Siccità per le musiche del maestro Franco Piersanti.
Gli outfit alla Mostra
Mentre continuano a giungere comunicati stampa sui premi collaterali, e con la testa già orientata alla prossima Venice Fashion Week (dal 19 al 29 ottobre 2022), ci siamo divertiti a stilare la nostra classifica degli outfit più apprezzati sul tappeto rosso e fuori dai riflettori.
All’eleganza classica con un tocco di contemporaneità di Colin Farrell e Hugh Jackman si aggiunge quella innovativa e “liquida” Timothée Chalamet che per il red carpet di presentazione del film di Guadagnino Bones and all ha indossato un abito rosso brillante con schina nuda di Haider Ackermann.
Tra le signore, i maggiori consensi li raccoglie con le sue mise sempre originali, e una tinta elettrica dei capelli, la meravigliosa Tilda Swinton (la scelta è ancora una volta per Haider Ackermann), accompagnata da Cate Blanchett in Schiaparelli, Julianne Moore, che per la cerimonia d’apertura ha indossato una creazione Maison Valentino, Penélope Cruz in Chanel ed Isabelle Huppert in un abito di Giorgio Armani. Tra le italiane, le più eleganti sono state, a dire dei nostri fotografi, Elodie in Valentino e Federica Pellegrini, nel suo look da neo sposa di Pinko.
Ad ogni modo mancano ancora gli outfit più importanti, quelli dell’ultimo red carpet che precede la cerimonia di consegna dei premi. Il pubblico inizierà ad accalcarsi sul red carpet, o ad attendere l’uscita dei personaggi dall’Hotel Excelsior fin dal primo pomeriggio, cercando di conoscere i presenti e magari anche farsi concedere un selfie.
Articolo di Pietro Gallina di VeneziaCinema.
Foto di Igor Serdyukov, Rossana Viola e Pietro Gallina per Venice Fashion Week e Venezia da Vivere.