
La tenuta di Ca’ Corniani è protagonista di un progetto di valorizzazione che associa agricoltura, arte e cultura. L’azienda agricola si è trasformata in un grande centro multifunzionale, grazie alla creazione di una rete escursionistica, ad una serie di opere del paesaggio e all’allestimento di sedi museali.
Grazie all’importante restauro conservativo Ca’ Corniani è stata rimessa a disposizione della comunità, dando a tutti la possibilità di rivivere la campagna come luogo di aggregazione sociale e culturale.
L’iniziativa rientra nella visione di Valore Cultura, il programma di Generali Italia nato nel 2016 con l’obiettivo di rendere l’arte e la cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
I 1770 ettari si aprono, quindi, alla comunità locale e al turismo attraverso lo sviluppo di nuove infrastrutture paesaggistiche e interventi di valorizzazione come una mostra fotografica, installazioni multimediali e opere site-specific di Garutti.
In linea con questi principi si è sviluppato il progetto di riqualificazione paesaggistica dell’architetto Andreas Kipar dello Studio Land che a partire dal 2017 ha saputo creare un ambiente dove cultura, storia e territorio parlano lo stesso linguaggio.
Ca’ Corniani, Terra di avanguardia, di proprietà del Gruppo Genegricola, con i suoi 1770 ettari, divisi tra produzione di colture erbacee, viticoltura ed energia rinnovabile, protetta dalle acque della Livenza in prossimità di Caorle, è l’Azienda Agricola più estesa di Generagricola che attraverso l’uso di moderne tecnologie in ambito agricolo, mira a un’agricoltura sempre più sostenibile.


Il 25 giugno è stato presentato a stampa e autorità il progetto di valorizzazione e Ca’ Corniani si è aperta alla comunità.
All’interno della tenuta è possibile visitare l’antica cantina recentemente ristrutturata e ripercorrere la storia attraverso la visione di tre video.
La cantina rappresenta un connubio perfetto tra avanguardia architettonica e rispetto per il territorio. A causa della sua posizione al di sotto del livello del mare non era possibile creare un ambiente interrato, pertanto, si decise di creare dei camini capaci di catturare le fresche brezze e raggiungere un microclima adatto per la produzione del vino.
All’interno della cantina è stata realizzata una mostra fotografica permanente curata da Alinari sulla storia di Ca’ Corniani. La mostra è il frutto di un’importante attività di ricerca all’interno degli archivi storici di Genagricola e Assicurazioni Generali e in collezioni private voluta per il progetto di recupero. L’esposizione rende quindi omaggio a quella che era la vita pulsante della tenuta: la comunità che vi risiedeva, fatta di persone, bambini e del frutto del loro lavoro.
Come nel passato, l’idrovora è la vera protagonista di Ca’ Corniani, opera architettonica che ha permesso il cambiamento da territorio palustre a terreno coltivabile. Attraverso l’APP di Ca’ Corniani è possibile accedervi: al suo interno è stata allestita una mostra multimediale per ripercorrere il processo di bonifica e viene spiegato il funzionamento delle pompe ancora presenti.
Nei mesi estivi di luglio e agosto la tenuta si anima di rassegne teatrali e cinematografiche, negli antichi luoghi conviviali della tenuta.
Per gli amanti degli sport all’aria aperta è possibile noleggiare le biciclette alla ciclostazione e percorrere alcune piste ciclo pedonabili che fanno parte dei 32 chilometri di percorsi attrezzati delimitati da strisce di impollinazione. Attualmente sono disponibili i primi 10 km.


La Storia
Nel 1851 le Assicurazioni Generali acquistarono l’azienda dalla famiglia Corniani e iniziarono la prima opera di bonifica integrale mai realizzata per conto di un privato nella storia d’Italia.
Ca’ Corniani divenne, quindi, un luogo ricco di opportunità lavorative, con un ottimo servizio sanitario e corsi di formazione. In quegli anni arrivò, infatti, ad ospitare una ricca comunità agricola che raggiunse le 3000 persone.
“Concorso Artistico per le Tre Soglie”
In occasione del progetto di riqualificazione è stato indetto il “Concorso Artistico per Le Tre Soglie” per creare opere site-specific capaci di segnare l’ingresso di Ca’ Corniani e di accogliere il visitatore, vincitore del concorso è stato il milanese Alberto Garutti.
«Si tratta di tre lavori volutamente differenti per forma fisica perché progettati in relazione a pezzi specifici del paesaggio ma sono accomunati da un unico approccio concettuale e di metodo. Le opere sono state concepite come nodi densi, architetture-figura in cui storia sociale, paesaggio e presente s’incontrano.» Ha dichiarato l’artista.



La Soglia Nord è caratterizzata da un antico casale abbandonato impreziosito da un tetto d’oro. La copertura è concepita per far riflettere raggi solari e crearne degli originalissimi giochi di luce capaci di riqualificare l’edificio situato vicino al confine con Ca’ Cottoni, uno dei luoghi sentimentalmente più simbolici della tenuta. L’opera conferma ancora una volta l’intenzione di Genagricola di guardare al futuro rimanendo saldo alle radici del passato.
L’ingresso della Soglia Est, invece, è riconoscibile per la maestosa struttura metallica che svetta sui campi. La didascalia recita così: “Queste luci vibreranno quando in Italia un fulmine cadrà durante i temporali. Quest’opera è dedicata a chi passando di qui penserà al cielo”. L’intensità luminosa sarà collegata con il CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) e aumenterà ogni qualvolta cadrà un fulmine sul territorio italiano.
La Soglia Ovest è governata dallo sguardo attento di cinque opere scultoree di cavalli e cani custodi del vicino podere.
«Tre lavori-manifesto in cui l’arte è al servizio della comunità e del paesaggio, in cui l’opera si attiva tra la natura e le persone per produrre una nuova trama di sguardi e di relazioni; in cui ogni Soglia parla di Ca’ Corniani, del suo presente e immagina il suo futuro.» Ha dichiarato Garutti.
Sito consultabile al seguente link www.cacorniani.it