Presentato il programma del 79 Festival del Cinema di Venezia, che si preannuncia ricco non solo di grandi star ma anche di tematiche importanti, perché, come ha dichiarato Alberto Barbera “i Festival non sono bolle chiuse che non guardano la realtà”
Svelato il programma della 79 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022.
In concorso ci saranno, tra gli altri, le nuove pellicole di Baumbach, Amelio, Aronofsky, Gonzales Iñárritu, McDonagh, Crialese e Guadagnino.
Molte le star attese al Lido, tra cui Adam Driver, Timothée Chalamet, Colin Farrell, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Adrien Brody, Willem Dafoe, Penelope Cruz e Harry Style. Accanto a loro registi, attori e attrici da 56 paesi, per un festival che, come ha sottolineato anche il Direttore Alberto Barbera, è “una finestra sul mondo”.
Apertura la sera del 31 agosto con White Noise di Noah Baumbach.




La Biennale Cinema 2022
Martedì 26 luglio, con una conferenza stampa in diretta streaming, è stato annunciato il programma della 79 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diretta da Alberto Barbera ed organizzata dalla Biennale di Venezia, che si svolgerà al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022.
Anche se si tratta della settantanovesima edizione, in realtà la Mostra del Cinema di Venezia festeggia quest’anno il novantesimo compleanno.
La prima edizione, infatti, si è tenuta nell’agosto 1932 nella magica cornice della terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido, con la proiezione di quindici pellicole provenienti da nove paesi. La manifestazione, associata alla diciottesima edizione della Biennale d’Arte, si concluse senza un vincitore: per il primo Leone d’oro si dovette aspettare l’edizione successiva nel 1934.
Molti dei materiali di quel primo festival, come manifesti, locandine, programmi, oltre a foto di scena dei film ed alla interessante documentazione fotografica sull’evento, si possono oggi vedere nella mostra La prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica dall’Archivio della Biennale di Venezia, al Portego di Ca’ Giustinian (San Marco 1364, ingresso libero) a cura dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC).




Primo film del Festival
L’edizione 2022 del Festival di Venezia si aprirà il 31 agosto con la proiezione nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, di White Noise, primo film in concorso, scritto e diretto dal regista statunitense Noah Baumbach, ed interpretato dalla compagna e musa del regista Greta Gerwig a fianco di Adam Driver, Don Cheadle (Hotel Rwanda) ed alla giovane Raffey Cassidy (Vox Lux, Tomorrowland).
“Valeva la pena di aspettare per avere la certezza che il film fosse finito in tempo – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera – Baumbach ha realizzato un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con misura su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i dubbi e le paure radicate negli anni ’80, ma con riferimenti molto chiari alla realtà contemporanea”.
Siamo curiosi di vedere quanto l’onore di aprire la mostra porterà fortuna al regista newyorkese, considerando che negli ultimi dieci anni ben quattro dei film di apertura hanno poi trionfato alla notte degli Oscar, raccogliendo in totale 18 statuette.


Cinema internazionale
Forse è proprio per l’”effetto Venezia” agli Oscar, che in concorso quest’anno sono presenti, oltre al film di Baumbach, numerose produzioni statunitensi: The Whale di Darren Aronofsky (Leone d’oro nel 2008 con The Wrestler) con Brendan Fraser (La mummia), Tàr di Todd Field con Cate Blanchett, Bones and all di Luca Guadagnino con Timothée Chalamet, All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras e Blonde il film su Marylin Monroe di Andrew Dominik, prodotto da Netflix, con Ana de Armas (Cena con delitto, No time to Die, Blade Runner 2049) nella parte della diva e Adrian Brody in quella di Arthur Miller. Ci sarà infine in concorso anche Monica, coproduzione USA-Italia, con Emily Browning e Trace Lysette, diretto da Andrea Pallaoro, regista di origine trentina, trasferitosi oltreoceano a diciassette anni.
Anche altri film europei in concorso sono in realtà coproduzioni con case di produzione statunitensi. Forse il più atteso è The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh (Tre manifesti a Ebbing, Missouri), girato nelle isole Aran in Irlanda e interpretato da Colin Farrel. È invece ambientato in Galles The Eternal Daughter della regista londinese Joanna Hogg con Tilda Swinton (USA-UK), una “ghost-story” in cui una signora di mezza età e la madre anziana, tornate nella vecchia casa di famiglia, diventata nel frattempo un hotel, devono affrontare misteri sepolti da tempo. Dal Regno Unito arriva anche The Son di Florian Zeller (The Father), un dramma familiare con un cast stratosferico: Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Anthony Hopkins.
Dopo il Leone d’oro dello scorso anno, vinto dal film L’événement e diretto dalla francese Audrey Diwan (quest’anno presente in veste di giurata), corposa è anche la presenza francese in concorso con ben cinque pellicole: Saint Omer della documentarista Alice Diop, Athena di Romain Gavras, Un couple di Frederick Wiseman, Les Miens di Roschdy Zem, regista presente anche in Les Enfants ses Autres (Other People’s Children) di Rebecca Zlotowski. C’è un po’ di Francia anche in Love Life di Koji Fukada, film drammatico giapponese coprodotto dalla società parigina Comme de Cinema.
Non può mancare ovviamente l’America Latina, che negli ultimi anni si è guadagnata ben due volte il Leone d’oro grazie ai registi messicani Alfonso Cuaron e Lorenzo Vigas. Proprio dal Messico arriva il premio Oscar Alejandro Gabriel Iñárritu (Amores Perros, Birdman) con Bardo, false chronicle of a handful of truths, che racconta la crisi esistenziale di un famoso giornalista e documentarista messicano, al suo ritorno a casa. È invece una coproduzione tra USA e Argentina il film Argentina, 1985 di Santiago Mitre, ambientato ai tempi della dittatura civile-militare.
Sono ben due le pellicole in concorso provenienti dall’Iran. Dopo la sua partecipazione alla sezione Orizzonti nel 2017 con Il Dubbio – Un caso di coscienza (No Date – No Signature) che aveva vinto sia il premio per il miglior regista che per il miglior attore, torna in laguna il regista Vahid Jalilvand, con Shab, Dakheli, Divar (Beyond the wall). Il film è interpretato dagli stessi attori del film precedente, i bravissimi Navid Mohammadzadeh e Amir Aghaee, volti ormai noti per il pubblico veneziano. Sempre dall’Iran arriverà il regista di Taxi Teheran (Orso d’oro a Berlino nel 2015), Jafar Panahi con Khers Nist (No Bears), interpretato anche dallo stesso regista. Anche per Panhai non si tratta della prima partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha già vinto il Leone d’oro nel 2000 con Dayereh.




Cinema italiano
Molto attese, infine, le pellicole italiane, a partire da “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, con la coppia d’oro Elio Germano e Luigi Lo Cascio quest’ultimo presente anche in “Chiara” di Susanna Nicchiarelli (premio Orizzonti per il miglior film nel 2017). Infine, a undici anni dal suo ultimo film, che a Venezia gli valse il Leone d’argento, è presente in concorso Emanuele Crialese con “L’immensità”, una coproduzione italo-francese con Penelope Cruz e Vincenzo Amato.
La Giuria Internazionale di Venezia79
Presidente della Giuria Internazionale del Concorso Venezia79 è Julianne Moore. La presidenza è stata così affidata ad una donna per la nona volta nella storia della Mostra internazionale di Arte Cinematografica, e per la quarta volta negli ultimi sei anni, segno che probabilmente qualcosa, dopo le polemiche degli ultimi anni, sta cambiando.
A fianco dell’attrice americana, vincitrice della coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile nel 2002, con Far from heaven ci sarà un poker di registi. Il primo è il regista, sceneggiatore e produttore argentino Mariano Cohn, in concorso lo scorso anno con Finale a Sorpresa – Official competition con Penelope Cruz e Antonio Banderas.
Tornerà al Lido la regista francese Audrey Diwan, vincitrice del Leone d’oro nella passata edizione con La scelta di Anne – L’événement. Con loro il regista italiano Leonardo Di Costanzo che con il suo ultimo film Ariaferma, presentato a Venezia lo scorso anno Fuori Concorso, ha vinto nel 2022 il David di Donatello per miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista.
Infine il regista, sceneggiatore e produttore spagnolo Rodrigo Sorogoyen regista, candidato all’oscar per il miglior cortometraggio nel 2019. In giuria ci saranno anche l’attrice iraniana Leila Hatami, indimenticabile protagonista di Una separazione di Asghar Farhadi, film che le è valso l’Orso d’argento a Berlino nel 2011 e lo scrittore e sceneggiatore anglo-giapponese Kazuo Ishiguro, vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2017.
Tanti i nomi e le sezioni al Festival
Tantissimi i nomi annunciati nelle altre sezioni del Festival. Fuori Concorso saranno presentati The Hanging Sun di Francesco Carrozzini con Alessandro Borghi, Dead for a Dollar di Walter Hill con Christoph Waltz, Willem Dafoe e Benjamin Bratt, Call of God, il film postumo di Kim Ki-duk girato in Estonia, Dreamin’ Wild di Bill Pohald con Casey Afflek e Beau Bridges, l’ultimo film di Paul Schrader Master Gardener con Sigourney Weaver, Siccità di Paolo Virzì con Claudia Pandolfi, Silvio Orlando, Monica Bellucci e Valerio Mastrandrea e Don’t Worry Darling di Olivia Wilde con Harry Styles e Florence Pugh.
Tra i documentari saranno presentati Nuclear di Oliver Stone e In viaggio ultimo lavoro del Leone d’oro Gianfranco Rosi.
Ci sarà posto anche per i primi episodi della serie TV Riget Exodus diretta da Lars von Trier. Nel ricco programma della sezione Orizzonti ci saranno per la prima volta nella veste di attori la cantante Elodie protagonista di Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa e il vincitore di X-Factor Michele Bravi in Amanda di Carolina Cavalli.
Nell’ambito delle Giornate degli autori sarà presentato Padre Pio di Abel Ferrara con Shia Labeouf e Asia Argento.






I Leoni 2022
Il Leone d’oro alla carriera verrà consegnato al regista e sceneggiatore statunitense Paul Schrader (First Reformed, American Gigolo) che a Venezia78 aveva presentato Il collezionista di Carte.
“Sono profondamente onorato – ha dichiarato Paul Schrader, nell’accettare la proposta – Venezia è il mio Leone del cuore”.
Il secondo premio alla carriera è per l’indimenticabile attrice francese Catherine Deneuve che ha dichiarato: “È una gioia ricevere questo premio prestigioso alla Mostra di Venezia, che amo e conosco da molto tempo, da quando Bella di giorno di Luis Buñuel ha ricevuto a suo tempo il Leone d’Oro. È un onore inoltre essere stata scelta per questo omaggio dalla Mostra, perché mi ha accompagnato molto spesso per tanti film. Grazie. Con amicizia.”
La madrina
Madrina della manifestazione, dopo l’entusiasmo raccolto lo scorso anno dall’attrice Serena Rossi, sarà l’attrice e conduttrice spagnola naturalizzata italiana Rocío Muñoz Morales (Immaturi, il viaggio, All Roads Lead To Rome, A un passo dal cielo) che condurrà sia la cerimonia di apertura che quella di premiazione.




L’arte del Cinema di Venezia
Il manifesto ufficiale è stato firmato per il quinto anno consecutivo da Lorenzo Matteotti, e raffigura “una Leonessa che si libra in alto e ci porge questo anniversario, il 90°”, quasi a rappresentare il ruggito di una mostra che anno dopo anno riesce a presentare un programma sempre più ricco, senza dimostrare il segno degli anni.
Anche quest’anno dall’Hotel Excelsior
Lo staff di Venezia da Vivere si sta preparando a seguire la Mostra giorno per giorno proprio dall’Hotel Excelsior, dove tutto prese inizio 90 anni fa.
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Articolo di Pietro Gallina di VeneziaCinema.
Foto di Rossana Viola, Marta Formentello, Lucia Pecoraro, Pietro Gallina e Cristina di Bella.