
Venezia città Carbon Neutral, Zero Waste e Plastic Free per #RiscrivereilFuturo di Venezia, un futuro inclusivo a cui tutti possiamo partecipare. La visione di Claudio Iannelli, E-Concept.
Il progetto #RiscrivereilFuturo di Venezia a cura di Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco è un’occasione per scoprire le idee e le proposte delle persone che amano Venezia.
Abbiamo intervistato Claudio Iannelli, fondatore di una start-up innovativa nel settore della green economy dal nome E-Concept.
Come immagini Venezia nel futuro?
Venezia è un pensatoio. Un luogo dedicato agli incontri e allo scambio. Un tempo sopratutto di merci, oggi di idee e di progetti che diano continuità alla sua caratteristica più evidente: la bellezza immanente. In un contesto di questo tipo, la trascendenza umana trionfa e il regno delle idee, se ben supportato da una politica favorevole, può far vivere a questa città un rinascimento grandioso.
Ci sono tutti gli elementi per trasformare Venezia in un luogo dove il binomio tradizione e innovazione può trovare la sua massima espressione. Un laboratorio permanente di ricerca e sperimentazione umana nel quale creare alchimie tra conoscenza e sapere, arte e spettacolo, natura e tecnologia.
Credo nella necessità di alimentare e favorire una cittadinanza sensibile e attenta, dotata di sufficienti possibilità economiche e capacità poetiche per proteggere questa città ma soprattutto per valorizzarne le prerogative. Di certo, ogni prospettiva dev’essere fondata sul concetto di sostenibilità ambientale, in equilibrio con il delicato ecosistema in cui è inserita, già flagellato da scempi di vario genere.
È proprio per riscattarla che si rende necessario che Venezia diventi un luogo d’attrazione per chi vuole vivere in modo intelligente, divertente, stimolante ed ecologicamente sano.
Oggi Venezia è al centro del mondo, la sua bellezza è seriamente minacciata dai cambiamenti climatici in atto e dal carico imposto dall’eccesso di turismo mordi e fuggi degli ultimi anni.
Il lockdown ha seriamente minato le basi sulle quali, soprattutto di recente, si è basata l’economia locale, offrendo un chiaro segnale di attenzione nel dover rivedere il modello di riferimento. Ma ha anche evidenziato quanto l’ambiente che la circonda, se non violentato, sia in grado di esaltarne la meraviglia, l’incanto. Solo interpretando il ruolo virtuoso che le compete potrà re-immaginarsi in un futuro di splendore, dove le scienze e le arti possano rivivere in un luogo magico nel quale creare l’illusione di rendere visibile ciт che appartiene al mondo invisibile.
VDV: Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
La cittadinanza deve riappropriarsi di un ruolo attivo e partecipativo e la politica favorirne coraggiosamente lo slancio. Dalle associazioni culturali a quelle di categoria, è dalla libera iniziativa che devono nascere le proposte che nutrano l’orgoglio e la voglia di vivere della città.
Gli spazi aperti come palcoscenici, come luoghi dove creare occasioni di incontro e di scambio. Palazzi concessi con affitti a lunghissimo termine a mecenati e aziende che vogliano contribuire a creare a Venezia un nuovo umanesimo, dove l’incantesimo digitale esalti la magnificenza artistica e architettonica.
Ridare nuovamente forza al sistema delle botteghe che ha saputo rispondere così egregiamente a quest’ultima sciagura del Covid-19: prossimità, controllo dei consumi, conduzione familiare, hanno permesso di adattarsi semplicemente alla situazione. Ed è necessaria l’unione della cittadinanza nel percorrere un disegno comune.
Venezia deve diventare una città Carbon Neutral, Zero Waste e Plastic Free per usare slogan ormai ridondanti ma poco applicati. Politiche di decarbonizzazione e di elettrificazione del trasporto pubblico e privato. Efficientamento degli edifici, produzione energetica rinnovabile, laboratori di fabbricazione 3D, orti urbani indoor e outdoor, valorizzazione del vetro come materiale ecologico per eccellenza (se riutilizzato!), acqua pubblica.
Intorno a questi aspetti possono sorgere nuove imprese, attività che favoriscano l’occupazione dei giovani che possano così trovare occasioni per costruire il loro futuro senza necessariamente ereditare il passato dei loro genitori e senza essere costretti a doversene andare, anzi, attraendone da fuori perché affascinati e stimolati dalle opportunità che si verrebbero a creare.
VDV: Vuoi proporre un’idea specifica in uno di questi ambiti: ambiente, residenzialitа, lavoro, cultura, sicurezza, turismo?
Le idee fortunatamente non mancano e credo che ogni idea valida debba contemplare e favorire tutti gli ambiti proposti. Sono il frutto di ciò cui accennavo prima.
Lo scambio, la relazione con l’urbanità, soprattutto delle ragazze e dei ragazzi veneziani che amano la loro città e che desiderano creare un luogo nel quale si possa vivere bene, al punto da diventare attrattivo anche per i forestieri che decidano così di trasferircisi a vivere. Questo è un punto essenziale del ragionamento: non solo turisti a termine ma persone che vogliono venire ed abitare Venezia.
Le idee da tradurre in progettualità devono coinvolgere i giovani perché solo loro hanno le energie per attuarli e le prospettive per farli crescere. Ma anche perché sono più predisposti di quanto noi “adulti” crediamo alle nuove forme di comunità, di famiglia allargata, di relazione digitale.
Non pura speculazione, quindi, ma visioni condivise per alimentare l’anima di ogni luogo: i suoi abitanti. La nostra iniziativa vuole percorrere proprio questa direzione.
La creazione dell’infrastruttura di ricarica per la nautica elettrica è un presupposto fondante il processo di cambiamento verso una società evoluta e consapevole. Senza, il trasporto nautico non vivrà mai il cambio di paradigma che inevitabilmente sta già vedendo coinvolti ogni ambito del trasporto pubblico e privato. La creazione di reti, siano esse d’informazione, energetiche o di persone, sono essenziali alla definizione del processo evolutivo in atto.
Oggi le iniziative sono possibili solo grazie alla collaborazione e condivisione che le interconnessioni permettono. È un passaggio epocale che impone il fisiologico abbandono della logica speculativa particolare a favore delle iniziative che vedono nel beneficio sociale il principale obiettivo.
L’elettrificazione di sistema è funzionale alla generazione energetica da fonti rinnovabili distribuite, innescando un processo virtuoso che consentirà un vantaggio sociale importantissimo.
Al di là dell’abbattimento dell’inquinamento atmosferico con il conseguente miglioramento della condizione sanitaria generale, ogni cittadino che vorrà dotarsi o semplicemente utilizzare un veicolo elettrico compirà un ulteriore upgrade nell’essere e sentirsi un tassello fondamentale del sistema dal quale dipende ognuno di noi. È questa la grande consapevolezza che ci permetterà di evolvere verso una maggiore giustizia sociale.
Lo smart-working ha messo in evidenza l’esigenza di creare spazi di co-working nei quali poter mettere a fattore comune esperienze e professionalità. La logica della prossimità, il sistema bottega ci ha fatto riappropriare della comodità “sotto casa” e di come queste realtà consentano una maggiore attenzione sulla qualità e quantità delle merci, abbattendo drasticamente gli sprechi. Favorendo l’accessibilità allo sport, allo svago e all’intrattenimento culturale, il tempo libero concepito come momento di crescita personale, permetteranno a Venezia di diventare una delle città più belle ma soprattutto più vivibili del mondo.
Senza i suoi abitanti, ogni città non è altro che un cimitero di pietre.
Claudio Iannelli, socio fondatore di E-concept Srl.
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Foto di copertina gentilmente concessa da Claudio Iannelli.
Le foto in basso sono di Riccardo Rizzetto.
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