Una Biennale sul rapporto rispettoso tra l’uomo e la città. Didier Guillon, Fondation Valmont, per #RiscrivereilFuturo di Venezia
Per il progetto #RiscrivereilFuturo Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco hanno intervistato imprenditori, curatori, direttori di istituzioni culturali, rettori e docenti universitari, albergatori, organizzatori di eventi e cittadini, che a Venezia vivono e lavorano. Un dibattito aperto con la cittadinanza per far nascere un’idea di città in equilibrio con l’ambiente, il lavoro e la sua civitas.
Ecco l’intervista a Didier Guillon, Presidente della Fondation Valmont che ha sede a Venezia nello storico palazzo veneziano di Ca’ Bonvicini.
VDV: Come immagini Venezia nel futuro?
Nell’edizione del fine settimana de «Le Temps», un rispettabile quotidiano svizzero, ho letto un articolo dal titolo provocatorio, Voir Venise Mourir (Vedere Venezia Morire). L’ho ampiamente condiviso aggiungendovi, beninteso, la congiunzione E, Vedere Venezia Morire, perché non riesco ad immaginarmi di essere insensibile assistendo alla lenta agonia di una delle città più belle del mondo senza fare niente. Preferirei prima scomparire. No, tutto resta ancora da fare per consentire ai veneziani e agli amanti di Venezia di viverci armoniosamente.
VDV: Cosa possono fare la politica e i cittadini per una rinascita di Venezia?
Non mi avventurerò nel campo politico del contingentamento, dei permessi, del numero di milioni di visitatori accettabili o meno, di un’iper-tassa per i turisti asiatici. Mi accontenterò di un concetto ovvio: sviluppare un turismo rispettoso. Rispettare Venezia è imparare a rispettare se stessi, avrebbe potuto dire Voltaire.
VDV: Proponga un’idea specifica in almeno uno di questi ambiti: ambiente, residenzialità, lavoro, cultura, sicurezza, turismo.
Il progetto specifico più bello sarebbe pertanto quello di organizzare una Biennale Arte contemporanea interamente dedicata al rapporto rispettoso tra l’uomo e la sua città.
Didier Guillon, Presidente di Fondation Valmont.
Fondation Valmont, fondazione per l’arte contemporanea del gruppo svizzero della cosmetica, ha creato uno spazio permanente di produzione culturale a Palazzo Bonvicini, nel sestiere di Santa Croce a Venezia. La mostra Venetian Love presenta il dialogo tra gli artisti Aristide Najean, Silvano Rubino e lo stesso Didier Guillon.
I lampadari di Aristide Najean ci portano in un viaggio inedito nel tempo, da Marco Polo alla fusione dei ghiacciai.
Il vetro di Murano trasforma il fuoco da fantasia a realtà: Silvano Rubino ha lavorato a una serie di immagini digitali su larga scala, modellate in 3D.
Con la sua scenografia incentrata su maschere bianche, Didier Guillon esplora le opportunità del passato e del futuro, e come omaggio alla maestosità di Venezia aggiunge un altro capolavoro alla mostra: il film Death in Venice di Luchino Visconti, opera d’arte senza tempo, visibile a Palazzo Bonvicini il sabato, la domenica e il lunedì alle 11.
Venetian Love
Palazzo Bonvicini
Santa Croce 2161a, Venezia
Aperta tutti i giorni su appuntamento 10 – 18
+39 041 8050002
Link a Google Maps
Le foto sono di Fondazione Valmont
#RiscrivereilFuturo è un progetto di Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco.
Come immagini Venezia nel futuro?
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